COMUNICATI STAMPA

13-03-2014

DAL CONVEGNO ALL'OSPEDALE NIGUARDA LOTTA AL DOLORE: IN ITALIA C'È ANCORA MOLTO DA FARE

Milano, 13 marzo 2014 - È in corso presso l’A.O. Niguarda Cà Granda il Congresso “Malattia Dolore e Rete Territoriale”, patrocinato dalla Onlus NOPAIN, Associazione Italiana per la cura della Malattia Dolore.

Il Congresso, giunto all’ottava edizione, si conferma il più importante evento scientifico e istituzionale del nostro Paese; numerose le autorità civili e politiche regionali e nazionali presenti, insieme ai maggiori esperti italiani di terapia del dolore, società scientifiche e associazioni di volontariato.

Tanti gli attori coinvolti, a testimonianza della necessità di avviare un modello sinergico di presa in carico e riabilitazione del malato, sia esso anziano, adulto o bambino, partendo dal suo bisogno, per garantire, nell’interesse di tutti, il diritto e la dignità alla cura.

Purtroppo ancora oggi, la legge n. 38 del 15 Marzo 2010 è ancora lontana dal garantire l’orientamento e l’accessibilità delle cure alle persone, non essendo attuata in tutti i suoi principi e in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, in particolare nella creazione della Rete della Terapia del Dolore.

I LIVELLI APPLICATIVI DELLA LEGGE 38


A 4 anni dall’entrata in vigore della legge n. 38/2010 sono stati compiuti concreti passi in avanti: sono stati istituiti Master Universitari di Alta Qualificazione e Formazione per gli specialisti; diverse Regioni, compresa la Lombardia, hanno recepito i criteri di accreditamento delle strutture di terapia del dolore in accordo con l’intesa raggiunta nella Conferenza Stato-Regioni del 25 luglio 2012; è entrata in vigore la direttiva europea 2011/24 che regolamenta la libera circolazione e l’accesso alle cure dei cittadini nei paesi membri della comunità europea.

Nonostante questo, il dott. Paolo Notaro, Responsabile Struttura Terapia del Dolore del Niguarda e Presidente di NOPAIN Onlus, nonché Responsabile Scientifico del Congresso, denuncia: “l’applicazione della legge 38 in Italia è ancora drammaticamente parziale, la maggior parte dei pazienti con dolore refrattario non sa a chi e quando rivolgersi, non è informata sulla patologia di cui è affetta, sulle opzioni terapeutiche tecnologiche, farmacologiche e integrative disponibili, sul diritto alla cura, sulla necessità di una presa in carico”.

Diversi i fattori critici: la mancanza di risorse completamente dedicate, l’assenza di una standardizzazione condivisa dei percorsi diagnostici e terapeutici tra gli stessi operatori e le diverse società scientifiche; la mancanza di modelli organizzativi flessibili e con sinergie funzionali anche tra le diverse strutture ospedaliere e territoriali; la difficoltà nell’attuare interventi complessi e nell’organizzare in maniera ottimale le attività a vari livelli, nella cura, nella ricerca, nello sviluppo tecnologico al fine di raggiungere in modo uniforme degli standard misurabili e confrontabili su tutto il territorio nazionale; la marcata disomogeneità dei servizi offerti ai pazienti ai vari livelli, sia in termini di caratteristiche organizzative, interventi erogati, risorse a disposizione, sia per le denominazioni adottate dalle medesime strutture che rivelano spesso una certa confusione con i servizi offerti dalla rete di cure palliative. Attualmente in Italia - continua il dott. Notaro - ci sono oltre 21 denominazioni differenti delle organizzazioni che erogano prestazioni per la cura del dolore nei diversi ospedali: terapia del dolore, terapia antalgica, centro della neuromodulazione, medicina del dolore, algologia, medicina del benessere, fisiopatologia del dolore, hospice e clinica del dolore,  etc.”

Ma uno degli aspetti più critici dell’accesso alle cure è rappresentato dal ritardo nella creazione di una rete ospedale-territorio per la terapia del dolore con tutta la problematica organizzativa, della numerosità e qualità delle competenze professionali che essa comporta. 

Proprio su questo aspetto il Presidente della III Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia, Fabio Rizzi annuncia un grande passo avanti: Ieri è stata ufficializzata la costituzione del nuovo Gruppo di Approfondimento Tecnico (GAT) per la Terapia del Dolore. Questo Gruppo avrà il compito di suggerire all’Amministrazione Regionale la declinazione della Rete della Terapia del Dolore.”