RASSEGNA STAMPA
Ansa - 15 Marzo 2013SANITA': OSPEDALI, SI MISURI ANCHE DOLORE OLTRE A TEMPERATURA ASS.NOPAIN, NONOSTANTE LEGGE, LONTANI DA RETE TERAPIA DEL DOLORE
(ANSA); MILANO, 15 MAR; Il 27% degli italiani (oltre 15 milioni di persone) soffre di dolore cronico. Percentuale che sale al 50% se si considerano gli ultrasettantenni. Sono dati che fanno dire a Paolo Notaro, responsabile scientifico del congresso 'Malattia Dolore e Rete Territoriale', che si conclude oggi all' Ospedale milanese di Niguarda, che "é necessario riallocare risorse per far in modo che la misurazione e il controllo del dolore diventino il quinto parametro vitale per tutti i pazienti ricoverati negli ospedali". Il traguardo che da anni si è posta l'Associazione 'Nopain onlus', di cui Notaro è presidente, è infatti che in tutti gli ospedali d'Italia, oltre che nei pronto soccorso, insieme alla misurazione di frequenza respiratoria, frequenza cardiaca, pressione arteriosa e temperatura, diventi routine misurare e controllare anche il dolore del paziente. Il professore spiega che a tre anni esatti dall'entrata in vigore della legge che tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, sono stati compiuti concreti passi in avanti. Diverse Regioni, compresa la Lombardia, hanno recepito i criteri di accreditamento delle strutture di terapia del dolore in accordo con l'intesa raggiunta nella Conferenza Stato-Regioni, che porteranno all' attivazione sul territorio di Centri di Terapia del Dolore. "Ma nonostante questo - denuncia Notaro - in tempi di spending review dove le Regioni italiane affrontano criticità economiche, si è ancora lontani dalla creazione di una rete ospedale-territorio per la terapia del dolore e fanno fatica ad essere applicati i modelli per favorire l'accesso delle persone bisognose di cura. E' necessario - conclude - standardizzare e rendere tracciabili tutte le prestazioni erogate algologiche, anche perché non è vero che tutte le sindromi dolorose possono essere trattate con i farmaci oppiacei, anzi per molte di esse gli oppiacei non sono efficaci". (ANSA).
SANITA': OSPEDALI, SI MISURI ANCHE DOLORE OLTRE A TEMPERATURA ASS.NOPAIN, NONOSTANTE LEGGE, LONTANI DA RETE TERAPIA DEL DOLORE
(ANSA); MILANO, 15 MAR; Il 27% degli italiani (oltre 15 milioni di persone) soffre di dolore cronico. Percentuale che sale al 50% se si considerano gli ultrasettantenni. Sono dati che fanno dire a Paolo Notaro, responsabile scientifico del congresso 'Malattia Dolore e Rete Territoriale', che si conclude oggi all' Ospedale milanese di Niguarda, che "é necessario riallocare risorse per far in modo che la misurazione e il controllo del dolore diventino il quinto parametro vitale per tutti i pazienti ricoverati negli ospedali". Il traguardo che da anni si è posta l'Associazione 'Nopain onlus', di cui Notaro è presidente, è infatti che in tutti gli ospedali d'Italia, oltre che nei pronto soccorso, insieme alla misurazione di frequenza respiratoria, frequenza cardiaca, pressione arteriosa e temperatura, diventi routine misurare e controllare anche il dolore del paziente. Il professore spiega che a tre anni esatti dall'entrata in vigore della legge che tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, sono stati compiuti concreti passi in avanti. Diverse Regioni, compresa la Lombardia, hanno recepito i criteri di accreditamento delle strutture di terapia del dolore in accordo con l'intesa raggiunta nella Conferenza Stato-Regioni, che porteranno all' attivazione sul territorio di Centri di Terapia del Dolore. "Ma nonostante questo - denuncia Notaro - in tempi di spending review dove le Regioni italiane affrontano criticità economiche, si è ancora lontani dalla creazione di una rete ospedale-territorio per la terapia del dolore e fanno fatica ad essere applicati i modelli per favorire l'accesso delle persone bisognose di cura. E' necessario - conclude - standardizzare e rendere tracciabili tutte le prestazioni erogate algologiche, anche perché non è vero che tutte le sindromi dolorose possono essere trattate con i farmaci oppiacei, anzi per molte di esse gli oppiacei non sono efficaci". (ANSA).