La lombalgia e il dolore da artrite sono due tipi di dolore che interessano la colonna vertebrale e le articolazioni, ma differiscono per cause, caratteristiche e modalità di trattamento. Sebbene entrambi possano causare dolore nella parte bassa della schiena, è importante distinguerli per garantire una gestione appropriata.

Lombalgia e Artrite

Lombalgia

La lombalgia, o mal di schiena lombare, è una delle condizioni più comuni che colpiscono l’area lombare (la parte bassa della schiena). Essa può essere classificata come acuta o cronica e può derivare da una serie di cause, inclusi infortuni muscolari, problemi posturali, disfunzioni dei dischi intervertebrali o condizioni legate ai muscoli e legamenti.

Lombalgia e Artrite

Cause della Lombalgia

Lesioni muscolari o legamentose: Uno strappo o stiramento dei muscoli o dei legamenti della schiena può causare lombalgia. Questo è spesso il risultato di movimenti improvvisi, sollevamento di pesi in modo errato o attività fisiche intense.

Ernia del disco: Un disco intervertebrale che si sposta dalla sua posizione può comprimere i nervi spinali, causando dolore acuto e irradiato lungo le gambe (sciatica).

Problemi posturali o meccanici: La postura scorretta, l’uso eccessivo della colonna vertebrale in attività quotidiane o professionali, e la mancanza di esercizio fisico, sono cause comuni di lombalgia.

Spondilolisi e spondilolistesi: Questi sono disturbi legati a fratture o spostamenti di una vertebra nella regione lombare che possono causare dolore cronico.

Caratteristiche del Dolore

Tipo di dolore: Di solito, il dolore da lombalgia è descritto come un dolore sordo e continuo nella parte bassa della schiena, ma può diventare acuto e lancinante se c’è una compressione nervosa.

Durata: Il dolore lombare può essere acuto (se dura meno di 6 settimane) o cronico (se persiste oltre 12 settimane). La lombalgia acuta spesso migliora con riposo e trattamento conservativo.

Fattori scatenanti: Movimenti improvvisi, sollevamento pesi, o una lunga posizione seduta o in piedi.

Dolore persistente nel tempo
Chi siamo

Trattamento

Trattamenti conservativi: Fisioterapia, esercizi posturali, riposo relativo, analgesici non steroidei (FANS) e miorilassanti.

Trattamenti avanzati: Se il dolore persiste, possono essere necessari interventi come infiltrazioni di corticosteroidi o, in casi gravi, interventi chirurgici per correggere problemi strutturali.

Dolore da Artrite (Artrite Spinale)

L’artrite è un’infiammazione delle articolazioni che può coinvolgere varie parti della colonna vertebrale, con conseguente dolore e rigidità. L’artrite spinale è una forma di artrite che interessa le articolazioni vertebrali e i dischi intervertebrali.

Artrite
Dolore malattia – Dolore persistente – cronico
Cause dell’Artrite

Osteoartrite: La causa più comune di artrite spinale, dovuta alla degenerazione della cartilagine che ricopre le articolazioni della colonna vertebrale, porta a dolore e rigidità. Questa condizione è tipica delle persone anziane e dei soggetti con una predisposizione genetica.

Artrite reumatoide: Un disturbo autoimmune che provoca infiammazione delle articolazioni. Sebbene colpisca principalmente le articolazioni periferiche (come mani e piedi), può anche coinvolgere le articolazioni della colonna vertebrale, portando a dolore e danni articolari.

Espondilite anchilosante: Una forma di artrite infiammatoria che colpisce principalmente la colonna vertebrale e le articolazioni sacroiliache, con il rischio di rigidità e fusione delle vertebre (Khan & Sieper, 2009).

Caratteristiche del Dolore

Tipo di dolore: Il dolore da artrite è solitamente descritto come un dolore profondo, persistente e rigidità che peggiora con il movimento o la pressione sulle articolazioni. Può esserci anche una sensazione di “fissità” o perdita di mobilità.

Durata: Il dolore artritico tende ad essere cronico, con fasi di esacerbazione e miglioramento.

Fattori scatenanti: Il dolore aumenta con l’attività fisica o durante i periodi di inattività (come al mattino), e diminuisce dopo il movimento o l’esercizio fisico.

Trattamenti
Trattamento

Farmaci: Antinfiammatori non steroidei (FANS) per ridurre l’infiammazione e il dolore, farmaci per il trattamento dell’artrite reumatoide (come DMARDs), e farmaci biologici.

Terapia fisica: Esercizi per mantenere la mobilità articolare e ridurre la rigidità.

Interventi chirurgici: In caso di gravi danni articolari, possono essere necessari interventi chirurgici per sostituire o riparare le articolazioni danneggiate.

I Principali Trattamenti di Terapia del Dolore, Inclusi quelli Invasivi

La terapia del dolore comprende un ampio ventaglio di trattamenti che spaziano da approcci farmacologici e non farmacologici a trattamenti invasivi, che sono adottati in caso di dolore cronico o acuto che non risponde ai metodi più conservativi. L’approccio terapeutico ideale è spesso multimodale, con l’obiettivo di ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita del paziente. Ecco una panoramica dei principali trattamenti, inclusi quelli invasivi, con i relativi riferimenti di letteratura.

Trattamenti Farmacologici

I trattamenti farmacologici sono frequentemente il primo approccio per la gestione del dolore. Questi includono analgesici di varia natura.

Analgesici Non Oppioidi

Paracetamolo e FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei): I FANS (come ibuprofene, naprossene) e il paracetamolo sono i farmaci di prima scelta per il dolore lieve e moderato, come nel caso di dolore muscoloscheletrico, mal di testa e dolore infiammatorio (Katz & Rosenberg, 2006).

I FANS sono particolarmente utili in condizioni come lombalgia, osteoartrite e tendinite.

Oppioidi

Gli oppioidi come morfina, ossicodone e fentanyl sono utilizzati per trattare il dolore severo, specialmente nel contesto di dolore oncologico o post-operatorio (Rosenblum et al., 2008).

Nonostante la loro efficacia, il rischio di dipendenza e di effetti collaterali (come stipsi, sedazione e depressione respiratoria) rende fondamentale un monitoraggio rigoroso del loro utilizzo.

Farmaci Adiuvanti

Antidepressivi triciclici (es. amitriptilina) e anticonvulsivanti (come gabapentina e pregabalin) sono efficaci nel trattamento del dolore neuropatico (Dworkin et al., 2007).

Questi farmaci sono comunemente utilizzati in pazienti con neuropatia diabetica, sindrome dolorosa post-chirurgica e fibromialgia.

Corticosteroidi

I corticosteroidi (es. prednisone) sono utilizzati per ridurre l’infiammazione e il dolore nelle malattie autoimmuni e nelle patologie infiammatorie acute e croniche (Olson & Kline, 2006).

Terapie Non Farmacologiche

Le terapie non farmacologiche sono particolarmente efficaci nel trattamento di dolore cronico o in situazioni in cui i farmaci non sono sufficienti o adatti.

Fisioterapia

La fisioterapia comprende esercizi di rinforzo muscolare, stretching e terapia manuale, utili per migliorare la mobilità e ridurre il dolore in casi di lombalgia cronica, artrosi e lesioni muscoloscheletriche (Maher et al., 2017).

La terapia fisica è essenziale per ripristinare la funzionalità e ridurre l’infiammazione locale.

TENS (Stimolazione Elettrica Nervosa Transcutanea)

La TENS è una tecnica non invasiva che utilizza impulsi elettrici per stimolare i nervi e alleviare il dolore, ed è indicata per il trattamento di dolore muscoloscheletrico e dolore neuropatico (North et al., 2007).

Terapie Psicologiche (CBT)

La Cognitive Behavioral Therapy (CBT) è ampiamente utilizzata nel trattamento del dolore cronico per aiutare i pazienti a gestire le componenti psicologiche e comportamentali del dolore (Williams et al., 2012).

Le tecniche di rilassamento e biofeedback sono utilizzate per modulare la risposta fisiologica al dolore, riducendo l’ansia e migliorando la percezione del dolore.

Trattamenti Invasivi

Quando le terapie farmacologiche e non farmacologiche non sono sufficienti, i trattamenti invasivi possono essere presi in considerazione. Questi trattamenti sono generalmente riservati a casi di dolore cronico grave, quando altre opzioni terapeutiche non sono efficaci.

Blocchi Nervosi

I blocchi nervosi coinvolgono l’iniezione di anestetici locali o corticosteroidi vicino ai nervi per interrompere la trasmissione del dolore. Sono utilizzati per il trattamento di dolore lombare, dolore articolare e dolore neuropatico (D’Souza et al., 2018).

I blocchi nervosi sono molto utili nei casi di dolore oncologico e sciatica.

Neurostimolazione

La neurostimolazione della corda spinale (SCS) è una tecnica in cui vengono impiantati elettrodi nella colonna vertebrale per inviare impulsi elettrici a bassa intensità, che modulano la percezione del dolore. È efficace per il dolore neuropatico e il dolore lombare cronico (North et al., 2007).

La stimolazione percutanea del nervo (PNS) è un’alternativa meno invasiva, che stimola i nervi per ridurre il dolore acuto o cronico (Rodrigues et al., 2020).

Infusione Intratecale di Farmaci

L’infusione intratecale è una tecnica in cui farmaci come la morfina o il baclofene vengono somministrati direttamente nel liquido cerebrospinale tramite un impianto permanente. Questo approccio è utilizzato nei casi di dolore cronico grave, come il dolore oncologico e il dolore neuropatico (Olson & Kline, 2006).

Ablazione con Radiofrequenza

L’ablazione con radiofrequenza è una tecnica minimamente invasiva in cui viene utilizzata energia a radiofrequenza per danneggiare selettivamente i nervi che trasmettono il dolore. È utile nel trattamento di dolore facciale (nevralgia del trigemino) e dolore lombare (Van Zundert et al., 2006).

Chirurgia per il Dolore

Interventi chirurgici come discectomia o fusione spinale sono indicati in caso di dolore cronico grave e ernia del disco o spondilolistesi (Kaufman & Ho, 2017).