COMUNICATI STAMPA

15-03-2013

DAL CONVEGNO ALL'OSPEDALE NIGUARDA MEDICINA TERMALE E DOLORE CRONICO: LE MALATTIE REUMATICHE

Milano, 15 marzo 2013 - Per la prima volta il Congresso scientifico “Malattia Dolore e Rete Territoriale”  in corso presso l’A.O. Niguarda Cà Granda ospita un evento aperto anche al pubblico. Si tratta del workshop “Medicina termale e dolore cronico: le malattie reumatiche”, una tavola rotonda realizzata in collaborazione con il Centro Studi Termali Pietro D’Abano di Abano Terme e moderato dal dott. Carlo Gargiulo, volto noto al pubblico televisivo grazie alle partecipazioni al programma “Elisir” di Rai Tre.

 L’incontro vede la presenza del dott. Fabrizio Caldara, direttore scientifico del Centro Studi Termali, del dott. Antonio Frizziero dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, del prof. Cristiano Crotti, del Centro ricerche di Bioclimatologia Medica, Medicina termale complementare e Scienze del benessere, della dott.ssa Gabriella Voltan, presidente dell’ANMAR Associazione Nazionale Malati Reumatici, del dott. Fabrizio Colombo, direttore del dipartimento medico polispecialistico dell’A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda e del dott. Paolo Notaro, responsabile della Struttura di Terapia del Dolore, sempre dell’Ospedale di Niguarda e presidente della NOPAIN onlus.

Nel corso della tavola rotonda, i relatori sottolineeranno, sulla base di importanti evidenze scientifiche, la valenza terapeutica della medicina termale nella cura del dolore cronico, in particolare in alcune categorie di dolore, quelle derivanti da patologie reumatiche.

LE MALATTIE REUMATICHE

Le malattie reumatiche rappresentano in Italia una delle prime cause di inabilità temporanea e disabilità permanente e sono la causa più frequente di assenza dal lavoro. “In Italia – dichiara il dott. Paolo Notaro, presidente NOPAIN - sono milioni le persone che ne soffrono, e di queste circa 700.000 sono colpite da forme croniche quali: artrite reumatoide, spondilo artropatie, vasculiti e connettiviti. A soffrire di malattie reumatiche sono persone di tutte le età e di ogni fascia sociale con una maggiore prevalenza tra le donne. Le patologie reumatiche sono quasi sempre associate al dolore, dolore cronico che diventa una costante della quotidianità rendendo difficili le normali attività: da quella lavorativa e familiare a quella personale e sociale.”

In una recente indagine effettuata da ANMAR, l’80% dei pazienti dichiara di convivere con il dolore cronico (il 65% dei pazienti con meno di 40 anni, l’84% di quelli tra i 40 e i 60 anni e l’82% degli over 60), un dolore però che nella maggior parte dei casi non viene considerato e nemmeno trattato. Il 40% dei pazienti infatti non usa farmaci specifici sebbene la media del dolore dichiarato secondo una scala numerica da 0 a 10 si posizioni a 6,2.

“I soli farmaci che agiscono sull’infiammazione non sempre funzionano sul dolore, a volte perché non sono adatti o non sufficienti come dosaggio – dichiara Gabriella Voltan, Presidente ANMAR. “Sono necessarie strategie terapeutiche integrate e migliorative che permettano alle persone con malattie reumatiche di affrontare la quotidianità con meno dolore.”

Un valido aiuto in questo senso può essere dato dalle terapie termali.

 MEDICINA TERMALE CONTRO IL DOLORE

Grazie alle numerose pubblicazioni scientifiche e alle ricerche che il Centro Studi Termali Pietro d’Abano di Abano Terme propone e supporta da circa 30 anni, sono ormai ampiamente dimostrati gli effetti benefici che le cure termali hanno sui problemi di tipo osteo articolare ed il dolore ad essi associato.

Le principali risorse utilizzate nelle cure termali sono i fanghi e i bagni termali. 

Questi rappresentano una scelta efficace nel controllo del dolore, nel rallentamento della malattia e nel miglioramento della funzionalità motoria.

“I fanghi vengono maturati in acqua salsobromoiodica che ne arricchisce le essenziali proprietà biologiche e terapeutiche con quelle dei sali minerali, modificandone al contempo la plasticità -  spiega il dott. Fabrizio Caldara, direttore del Centro Studi.  In circa 60 giorni, la superficie del fango viene colonizzata da uno spesso strato di microrganismi unicellulari, principalmente cianobatteri e diatomee presenti nell’ecosistema del Bacino Termale Euganeo. A loro volta questi microrganismi spesso endemici producono delle sostanze note come principi attivi. Il nostro Centro Studi ha dimostrato che tali principi attivi hanno una forte efficacia antinfiammatoria, con effetti curativi, duraturi nel lungo periodo, ma che iniziano con un immediato miglioramento dei sintomi, in particolare del dolore percepito.” L’azione delle sostanze contenute nei fanghi e nell’acqua di Abano e Montegrotto rafforza la produzione di endorfine, una componente interna del nostro corpo, che rappresenta un vero analgesico naturale. Queste endorfine, sino ad oggi considerate esclusivamente molecole antistress, hanno una significativa azione antidolorifica in aggiunta a quella anti-infiammatoria.

 Ai fanghi si affiancano i bagni termali, ideali per le articolazioni, per le sindromi dolorose e le atrofie muscolari. Inoltre rappresentano una terapia importantissima nei programmi riabilitativi dopo traumi, fratture e interventi chirurgici. La composizione chimica dell’acqua favorisce la risoluzione di processi infiammatori cronici. La fangobalneoterapia integra l’efficacia della terapia farmacologica, riducendone i rischi e gli effetti collaterali potenzialmente dannosi sottolinea il dott. Carlo Gargiulo. Le terme Euganee vantano un gran numero di lavori scientifici, che ne certificano la qualità, la sicurezza di impiego e l'efficacia.

Il Ministero della Sanità italiano riconosce il ruolo terapeutico dei trattamenti termali nella cura e nella riabilitazione di numerose patologie pertanto il paziente può accedere alle cure termali con la prescrizione del proprio medico curante.