STORIE DI PAZIENTI
ELENA E SEBASTIANO - IL DOLORE COME RISORSA?
Quando l'equazione non torna: il dolore può diventare una risorsa?
Elaborare il dolore è un percorso complesso. Spesso in passato la curiosità intellettuale ci ha portato a leggere articoli sull'argomento... a volte abbiamo anche toccato dal vivo la difficoltà di qualche amico o conoscente alle prese con tale percorso in seguito alla malattia e/o alla scomparsa di un genitore o di una persona cara ... niente di lontanamente paragonabile a quanto ti succede, però, quando una delle equazioni più semplici e scontate del mondo non torna più: non si sopravvive ad un figlio ... è una vita che non mantiene le promesse ... è una prospettiva che non riusciamo a giustifcare neppure in un quadro di arte moderna ...
Eppure accade ... ahimè più spesso di quanto immaginiamo e ... pur in un nuovo Mondo, reagire, elaborando, si deve e si può.
Le parole che seguono sono il nostro umile contributo, la nostra testimonianza di un percorso avviato il 10 di giugno del 2009 quando, complice la fretta di tutti i ventenni ed una curva maledetta, ci siamo trovati catapultati in questo nuovo Mondo ...
Il dolore cambia la prospettiva, il dolore cambia i colori, i sapori ... in una parola la nostra percezione. Tornare a precepire in modo corretto, o in un modo che molto gli assomigli, è il risultato di un percorso. Non esistono ricette sperimentate, miracoli o panacee di vario tipo ... ognuno deve trovare la sua.
Noi siamo partiti dall'elaborazione e poi abbiamo cercato la voglia di tornare a fare progetti .. in una parola a sognare perchè i sogni sono ideali e non hanno una scadenza. Qualcuno ci ha detto che avremmo dovuto ritrovarli tutti i nostri sogni, magari rivisti e corretti come spesso la vita ci chiede, ma comunque, sogni.
Ed allora abbiamo cercato di tornare a sognare perchè i sogni sono un mezzo per capire e per capirsi ... per darsi nuove visioni e nuovi obblighi ... si inizia da soli, ma poi la cosa più bella è condividere ... perchè è solo insieme che i sogni diventano realtà ... attraverso piccole conquiste quotidiane fatte di compromessi, di rinunce, di negoziazioni ... e a volte di accettazione.
Un grosso aiuto nel percorso di accettazione ce l'ha fornito l'esperienza di volontariato vissuta in Argentina che, dall'entrata nel nuovo Mondo, è diventata parte integrante della nostra vita. A due mesi data dal tramonto del nostro vecchio mondo, subito, siamo partiti con uno zaino in spalla e la morte nel cuore; destinazione un orfanotrofio nel cuore dell'Argentina e qui, negli occhi e nel sorriso di piccoli angioletti sfortunati, abbiamo trovato la forza ed il coraggio di reagire per superare questa prova che la Vita nel suo disegno, solo a tratti giusto, ma sempre bello ci ha riservato. (1)
Superare per noi non vuol dare "guarire", non vuol dire "passare". Vuol dire provare ad abituarsi a convivere con l'assenza di qualcosa che manca, cercare di accettare che da un giorno all'altro questo non ci sia più, e realizzare non ex post, ma con continuità la bellezza di ciò che si è perso; in nessun modo puoi riempire il vuoto che si è formato dentro di te, ma certo è che nei momenti in cui tutto ti sembra così difficile il ricordo del sorriso di quei bimbi, delle loro parole - 'grazie per il tempo che avete trascorso con me' - ci dà la forza per reagire e continuare a vivere
ed in questo modo il dolore non passa ma può diventare una risorsa, un elemento personale dell proprie giornate e dei pensieri che prendono, dal giorno dell'assenza, una forma diversa.
... si è entrati in un Nuovo Mondo, appunto.
(1) ( http://sven-eleibes.blogspot.com a questo indirizzo trovate il nostro BLOG compagno di viaggio virtuale in grado di rendere complici i tanti amici rimasti a casa, orfani del sorriso di Valentina)
Elaborare il dolore è un percorso complesso. Spesso in passato la curiosità intellettuale ci ha portato a leggere articoli sull'argomento... a volte abbiamo anche toccato dal vivo la difficoltà di qualche amico o conoscente alle prese con tale percorso in seguito alla malattia e/o alla scomparsa di un genitore o di una persona cara ... niente di lontanamente paragonabile a quanto ti succede, però, quando una delle equazioni più semplici e scontate del mondo non torna più: non si sopravvive ad un figlio ... è una vita che non mantiene le promesse ... è una prospettiva che non riusciamo a giustifcare neppure in un quadro di arte moderna ...
Eppure accade ... ahimè più spesso di quanto immaginiamo e ... pur in un nuovo Mondo, reagire, elaborando, si deve e si può.
Le parole che seguono sono il nostro umile contributo, la nostra testimonianza di un percorso avviato il 10 di giugno del 2009 quando, complice la fretta di tutti i ventenni ed una curva maledetta, ci siamo trovati catapultati in questo nuovo Mondo ...
Il dolore cambia la prospettiva, il dolore cambia i colori, i sapori ... in una parola la nostra percezione. Tornare a precepire in modo corretto, o in un modo che molto gli assomigli, è il risultato di un percorso. Non esistono ricette sperimentate, miracoli o panacee di vario tipo ... ognuno deve trovare la sua.
Noi siamo partiti dall'elaborazione e poi abbiamo cercato la voglia di tornare a fare progetti .. in una parola a sognare perchè i sogni sono ideali e non hanno una scadenza. Qualcuno ci ha detto che avremmo dovuto ritrovarli tutti i nostri sogni, magari rivisti e corretti come spesso la vita ci chiede, ma comunque, sogni.
Ed allora abbiamo cercato di tornare a sognare perchè i sogni sono un mezzo per capire e per capirsi ... per darsi nuove visioni e nuovi obblighi ... si inizia da soli, ma poi la cosa più bella è condividere ... perchè è solo insieme che i sogni diventano realtà ... attraverso piccole conquiste quotidiane fatte di compromessi, di rinunce, di negoziazioni ... e a volte di accettazione.
Un grosso aiuto nel percorso di accettazione ce l'ha fornito l'esperienza di volontariato vissuta in Argentina che, dall'entrata nel nuovo Mondo, è diventata parte integrante della nostra vita. A due mesi data dal tramonto del nostro vecchio mondo, subito, siamo partiti con uno zaino in spalla e la morte nel cuore; destinazione un orfanotrofio nel cuore dell'Argentina e qui, negli occhi e nel sorriso di piccoli angioletti sfortunati, abbiamo trovato la forza ed il coraggio di reagire per superare questa prova che la Vita nel suo disegno, solo a tratti giusto, ma sempre bello ci ha riservato. (1)
Superare per noi non vuol dare "guarire", non vuol dire "passare". Vuol dire provare ad abituarsi a convivere con l'assenza di qualcosa che manca, cercare di accettare che da un giorno all'altro questo non ci sia più, e realizzare non ex post, ma con continuità la bellezza di ciò che si è perso; in nessun modo puoi riempire il vuoto che si è formato dentro di te, ma certo è che nei momenti in cui tutto ti sembra così difficile il ricordo del sorriso di quei bimbi, delle loro parole - 'grazie per il tempo che avete trascorso con me' - ci dà la forza per reagire e continuare a vivere
ed in questo modo il dolore non passa ma può diventare una risorsa, un elemento personale dell proprie giornate e dei pensieri che prendono, dal giorno dell'assenza, una forma diversa.
... si è entrati in un Nuovo Mondo, appunto.
(1) ( http://sven-eleibes.blogspot.com a questo indirizzo trovate il nostro BLOG compagno di viaggio virtuale in grado di rendere complici i tanti amici rimasti a casa, orfani del sorriso di Valentina)